Profumi nell'aria
In un giardino con
Dispensa
Accadono connubi che hanno sostanza e
significato: quelli che ruotano intorno al piacere e alla bellezza sono i
migliori. Secondo Freud, siamo nati con questo istinto, quello del piacere che
è eros sin dal principio. E in principio il piacere, il godimento massimo per
un infante è l'odore della madre di cui si percepisce prolungamento, il
nutrimento che da lei proviene e il ciclo si conclude ... come sappiamo e il
grande medico Ayurveda Dash, scomparso nel 2015, cui si rivolgeva anche la
cantante Madonna, pare sia fondamentale. Già la scuola salernitana, comunque,
recitava:
“Parce mero, coenato parum: non sit tibi
vanum
Surgere post epulas: somnum fuge
meridianum:
Non mictum retine, nec comprime fortiter
anum.
Haec bene si serves, tu longo tempore vives” |
< Non esagerare col vino, né coi cibi; non ti
dispiaccia.
Alzarti
in piedi dopo mangiato: evita il riposino dopo pranzo.
Non
trattenere l'orina, e non tenere serrato lo sfintere.
Se
seguirai con cura questi consigli vivrai a lungo.>
|
Scuola Medica
Salernitana, Flos Medicinae Salerni, vv.4-7
|
Dobbiamo confessare che dopo le letture che si svolgono il lunedì a
Strada in Chianti presso la Dispensa di Gregorio Parrini, raramente riusciamo a
rispettare i dettami della Scuola Medica Salernitana. Fra i profumi del
gelsomino ci siamo inebriati innanzitutto dei racconti di Pierluigi Bacci,
“l'Origine”. Sono quindici racconti per quindici profumi. Storie vissute e
storie sognate che riportano a odori e profumi significativi, personali e che
si legano a quella parte eterna, benché effimera, di ognuno di noi. Niente,
infatti, come i profumi hanno il potere di evocarci carezze e presenze, assenze
dolorose che restano negli odori degli abiti, nelle pagine sfiorate.
Poi ci sono i profumi dei luoghi
insieme visitati, le brezze nel vento, così d'improvviso.
A Firenze lavora
un grande “ naso”, così si indicano i maestri profumieri, la Signora Rossella
Gatti, che ha partecipato alla serata. Ci ha fatto comprendere quanto lavoro,
competenza e professionalità, ci siano dietro all'estrazione , miscelazione,
combinazione di un'essenza personalizzata che parte sempre dal profumo della
nostra pelle che è una cifra unica: l'essenza si combina e fa del nostro odore
un profumo, non modifica il “noi” per un “altro” generico e massificato. Non è
nemmeno una questione di stile, ma di personalità e forse di anima.
Il libro di Pierluigi Bacci è un elegante cartonato tascabile, proprio
come tutto ciò che di prezioso abbiamo: il giaggiolo o iris fiorentino non
potevano non essere citati. Ancora oggi rifornisce i maestri profumieri in
Provenza e io, che vivo tra le cipressete toscane, gli ulivi verde-argento
snelli così diversi da quelli liguri o pugliesi, e distese di lavanda e
giaggioli oltre i vigneti onnipresenti, mi sento privilegiata fra tanti profumi
capaci di spiritualità antica quanto l'origine dell'uomo o gli etruschi che
cercarono di catturare i profumi della natura nelle prime bottigliette di
vetro, i colori con lo zafferano, flettere la pietra ad arco col segreto dei
numeri.
E’ così
rassicurante la contemplazione delle buone radici che è il segreto per andare
lontano con una sobria sicurezza e dignità. Forse queste serate sono il
rinnovare un'identità. Cittadini della bellezza che si raggiunge per sentieri
bianchi e personali, assai poco pubblicizzati, ma confidenze di nicchia,
piccole case editrici per grandi temi, piccoli produttori per grandi vini
profumati che hanno accompagnato l'apericena. Niente a che fare con le grandi
distribuzioni: solo insalate degli orti a filiera cortissima, fiori edibili,
asparagi selvaggi e frittatine con uova dei pollai di zona e galline che
razzolano a terra, olio toscano da olivi le cui chiome curiamo a ogni
risveglio, salumi di animali a cinta senese che sono ritratti in così tanti
affreschi da stare pure in Chiesa. E poi il pane, il pane toscano, così sciocco
per ossequio ai saporiti salumi, così sano da compiacere pure l'antica scuola
salernitana. Serate incantevoli che aspettano sempre gli amici: la porta aperta
e l'abbraccio festoso sono sempre qui per chi ha naso, gusto e cuore, perché
altrimenti la bellezza implode o si disperde.
Il romanzo Das Parfum - Die
Geschichte eines Mörders di Patrick Süskind
del 1985 e poi film nel 2006, era sempre nell'aria, durante la nostra
conversazione letteraria, forse perché da allora non si è potuto più fare a
meno di chiederci se il profumo sia davvero l'odore dell'anima e Grenouille
afferma che senza odore non esistiamo. Sicché come dire di mangiare se il
nostro cibo è spinto oggi dalle nuove normative a essere senza sapore, senza
odore e i formaggi si possono fare senza latte?
Pensiamo di non esistere senza a odori e senza sapori. Pensiamo che
“senza” si perda l'umanità, e umanesimo.
Ma erano solo conversazioni in
giardino, fra profumi della piena primavera toscana che lascia il passo
all'inizio dell'estate, a sapori di nicchia antichi quanto le nostre rose e la
nostra civiltà che tolse per prima la pena di morte, 1786, grazie all'austriaco
Pietro Leopoldo così amato in Toscana ancora oggi, e che non l'ha più
rintrodotta mascherata. Il nostro territorio è OGM free e Comune è presidio
Slow Food, le nostre vigne non utilizzano pesticidi e a ogni filare, ai piedi
dell'uva, un roso col suo profumo …
Lorella
Rotondi
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