Dall'800
al 1985 - annus horribilis - al successo
OLIO
PRUNETI: solo spremuta di olive
Il 20 dicembre 2016 la classe 2^ D dell'istituto “A. Saffi”,
accompagnata dalla prof.ssa L. Rotondi e dai proff.ri P. Blasi e L. Violi, è
andata in visita al frantoio PRUNETI.
Un collaboratore dei titolari,
l'appassionato Emanuele Innocenti, ci ha definito sapientemente tutte le varie
fasi lavorative per la produzione dell'olio, ma prima di questo ha spiegato
anche l'annata critica che ebbe l'uliveto, il 1985, in quanto ci fu una gelata
così drastica da compromettere gran parte degli uliveti della zona e infatti
l'unico modo per poterli salvare era tagliarli raso al terreno.
Successivamente, i contadini hanno selezionato tre o quattro polloni, la parte
della pianta sotto forma di ramo che si sviluppa direttamente dal tronco o ai
piedi dell'albero stesso, che nel tempo avrebbero riformato il tronco
principale.
Nella zona del Chianti, quasi tutti i campi
di ulivi hanno le piante contenenti due, tre e a volte anche quattro rami che
dipartono dal fusto principale. Negli anni successivi non ci fu la produzione
di olio, perché le piante non erano pronte per la raccolta delle olive. In
seguito, Emanuele, prima ha enunciato le varie fasi di raccolta delle loro
olive per poter avere un olio eccellente e poi
successivamente le fasi di produzione.
LA LAVORAZIONE
Le olive vengono raccolte a mano con agevolatori meccanici.
Una volta raccolte, devono essere
conferite nel minor tempo possibile già defogliate e lavate ai macchinari per
la frangitura, cioè la spremitura, per la conseguente estrazione.
La lavorazione a freddo
garantisce un prodotto con un'acidità molto bassa pari allo 0,0-0,1% per un
olio extravergine, onde esaltarne i profumi e i sapori intrinseci dell’olio
mantenendo inalterate le naturali componenti organolettiche, cioè gli
antiossidanti, che sono molto sensibili al calore. L’olio appena estratto
viene filtrato con appositi macchinari per far sì che la morchia sia eliminata
il più possibile, perché se rimane, ne altera le preziose caratteristiche
naturali e tipicità. Lo stoccaggio, la filtrazione e il confezionamento sono
fasi molto importanti per mantenere inalterate le caratteristiche chimiche,
organolettiche e originarie dell’olio così naturalmente estratto: in altre
parole, la sua qualità.
A differenza del vino e del
formaggio, l'olio non si può stagionare ma solo conservare, per cui queste
ultime tre fasi sono molto importanti in quanto, se tali procedimenti non
vengono fatti correttamente, l'olio avrà un sapore di rancido in quanto si
ossida rapidamente
Effettuato il controllo
delle operazioni di confezionamento ed etichettatura che assicurano ogni
bottiglia di olio sia perfetta, può essere venduto e arrivare integra sulla
tavola del consumatore.
LA DEGUSTAZIONE
Momento straordinario: iniziazione a una
vera e propria liturgia.
Davanti a noi quattro
assaggi di selezioni diverse: dall'olio dozzinale alla monocoltiva. Avere nel
palato l'olio è paragonabile a un campo profumato di cui col tempo si imparano
a conoscere le erbe singolarmente, una a una. Si impara a condire e non
ungere il cibo. L'olio deve esaltare il cibo, nutrire e armonizzare i
succhi estratti dalle carni come esaltare la carnosità di un pomodoro, la
croccantezza dell'insalata, oppure un semplice uovo al tegamino con grattata di
tartufo bianco, se accompagnato a pane di grani antichi e olio evo, bhé ...
diventa un pasto da re e non da osteria!
Credo che molti di
seguiranno, appena possibile, un corso di degustatori di olio che completerà la
nostra preparazione didattica enogastronomica insieme a un corso per sommelier.
Inspirare aria con olio in
bocca, crea un rumore imbarazzante, ma è solo questa pratica che può farci
sviluppare sulle papille gustative la fragranza del prodotto che non deve mai
sapere di muffe o di chiuso, di vecchio o rancido.
Si è compreso che olio non è solo una breve
parola, ma un prodotto di lunga e rapida preparazione, perché le olive devono
essere raccolte ancora verdi e lavorate prima che fermentino nelle canestre di
raccolte.
Ci siamo trovati di fronte
all'oro della nostra terra, prodotto straordinario e tanto faticoso, esigente,
ma di grande soddisfazione.
Abbiamo capito che se non conosciamo il nostro
territorio, le sue eccellenze e le ditte oneste con processi di lavorazione
ecosostenibili, non saremo mai buoni operatori del settore e non fidelizzeremo
mai i nostri clienti.
Credo che questa
consapevolezza sia alla base del nostro futuro professionale.
Silvana Altieri