TOSCOLATA, ovvero … cioccolata con la Toscana nel cuore!!!
Nata
dal progetto di Invalsa CNR con le Università di Siena, Pisa e Sant'Anna di prodotti
tracciabili e biologici con la sperimentazione su effetti benefici per persone
con rischio cardiovascolare.
C'è cioccolato e cioccolato: a filiera corta
e toscano tracciabile per qualità, ci strizza l'occhio e lo preferiamo. Così
può iniziare la mattinata in Via Albizzi 11 da VESTRI: La Toscolata, made AR, è
finalmente all'assaggio, pronta per la vendita e la messa sul mercato. La
mattinata è grigia, ma incredibilmente questo prodotto dolciario ha il potere,
come pochi, di portare calore e il sole della Repubblica Domenicana, da dove
arriva la materia prima, fino ad Arezzo, per unirsi in lavorazione anche
all'olio extravergine d'oliva toscano, oppure alla farina di castagna, oppure,
ancora alla mela rossa “Panaia”. Tutti prodotti antichi e rintracciabili
toscani che, con la loro tipicità, fanno della Toscolata un prodotto unico e tipico,
per giunta buonissimo, poiché derivato da selezioni accurate, non solo per il
piacere di gustare cioccolato, ma per la salubrità del mangiare “IL” cioccolato.
Quaranta
grammi di cioccolato al giorno è stata offerta a un campione di trenta soggetti
per tre mesi, seguendo il protocollo sperimentale. I medici di tutoraggio hanno
osservato che l'assunzione di Toscolata ha fatto diminuire i fattori di rischio
cardiovascolare e che si possono evitare la formazione della placca
aterosclerotica, responsabile di infarto, ictus, ischemie periferiche.
A
spiegarlo , mentre dai vassoi viene offerto questa bontà divina, è la
Dottoressa Rossella Di Stefano dell'Università di Pisa, che coordina la
sperimentazione clinica: “ … gli effetti
benefici del cioccolato sono legati principalmente alla buona attività
antinfiammatoria, ma il cioccolato deve essere fondente e di elevata qualità
come quello di Toscolata, affinché ne siano preservate le proprietà
nutraceutiche … ”
Inoltre, il cioccolato viene qui
associato alle proprietà antiossidanti o dell'olio extravergine d'oliva toscano
o della mela “Panaia” rossa tipica del Casentino o della farina di castagna
dell'Amiata: una bella “squadra”di prodotti toscani del cui beneficio si potrà
dire solo in ottobre, alla fine della sperimentazione sui volontari
selezionati.
La ricetta di questa cioccolata “made in Tuscany” è stata messa a punto
durante il progetto omonimo coordinato dall’Istituto per la valorizzazione del
legno e delle specie arboree (IVALSA) del CNR, con la partecipazione delle
Università di Siena, di Pisa, dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa, grazie al finanziamento ottenuto tramite un bando
della Regione Toscana e con il patrocinio dei Comuni Montani del Casentino
(Arezzo), della Società di Ortoflorofrutticultura Italiana (SOI), della
Provincia di Siena, del Vivaio forestale “Il Campino”. Presente all'evento il
Presidente della Seconda commissione della Regione
Toscana “Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione,
formazione”, Gianni Anselmi che intervenendo ha sostenuto “ … la bontà dell'iniziativa che se
non nasce certamente in opposizione a linee europee talora discutibili, segue
la linea coerente di un'identità e tradizione di tutto rispetto dell'alta
qualità toscana a tavola nell'agroalimentare e nel recupero di prodotti tipici
e storici che altrimenti scomparirebbero e con loro un pezzo importante di
Toscana … “
“Lo Stravizzo della cioccolata” si rinnova
con la Cioccolateria Vestri e per Via Albizzi si ritrova il gusto che fu
all'Accademia della Crusca quando si celebrò, a Firenze il 12 settembre 1666
con Francesco Redi e Lorenzo Magalotti, il cioccolato. Il “ … segaligno e
freddoloso Redi … ”, medico di corte dei
Granduchi di Toscana, intellettuale poliedrico e Lorenzo Magalotti, “ … aretino che pare il ritratto della fame … ”, scienziato e letterato al servizio dei Granduchi di
Toscana e Accademico illustre del Cimento e della Crusca, furono protagonisti
della cultura della cioccolata che, avviata a Roma dai padri Gesuiti e
“ingentilita” dalla “squisitezza” toscana, finì per diventare una moda europea:
una passione irresistibile dal Barocco a oggi.
Dalle rotte
esotiche del centro America, il cioccolato arrivava in Toscana regolarmente e
in gran quantità nelle case illustri e il Granduca Cosimo III° stesso voleva
fabbricarlo con Redi e Vincenzo Sandrini nella Spezieria, introducendo altri e
raffinati ingredienti. Gli stessi che oggi Vestri ci offre? No, ognuno vive col
cioccolato la propria avventura, il proprio viaggio e il personale momento in
quanto in comune hanno la passione per questo nobile prodotto che ha in sé
storia e cultura. Ci vuole occhio per la qualità e per la bontà; Daniele Vestri
disse “
… nessuna economia su questi ingredienti, a costo di fallire nell'impresa!”
Questa filosofia
porta la famiglia Vestri ad acquistare nel 2002 una piantagione nella
Repubblica Domenicana per meglio seguire dalla “pianta alla tavoletta” di
cioccolato. è da questo amore e sapienza che nasce la Toscolata …
Lorella Rotondi
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